Camminare insieme

I Verbi del Cuore

Sin-odo


Un'unica parola greca con due possibili traduzioni nelle lingue occidentali e diverse accezioni, tutti convergenti in una sola direzione. Questo il fascino del termine “syn-odòs”, che letteralmente significa “cammino insieme”. In questa parola sono contenuti i due termini italiani “sinodo” e “concilio”.
E' questa la struttura che la Chiesa si è data progressivamente per mettere in pratica l'ammonizione di Gesù, che ribadiva come i rapporti all'interno della comunità cristiana non devono obbedire a logiche mondane (“Tra voi non sia così” cfr.Mc 10,43), ma al criterio del servizio reciproco nel rispetto dei diversi carismi, in particolare quello degli apostoli, dei profeti, dei dottori.
Così il ritrovarsi a pregare e riiflettere insieme da parte dei pastori e dei fedeli diventa lo strumento regale per discernere la volontà di Dio nell'oggi della storia: la Chiesa dei primi secoli, subito dopo la stagione dei martiri, affronta le questioni dogmatiche e pastorali in sinodi locali – provinciali o regionali – ma trova ben presto l'esigenza di un'istanza superiore (il “concilio ecumenico”, cioè di tutte le realtà dove sono presenti comunità cristiane strutturate).
Ai giorni nostri, a seguito del Concilio Vaticano Ii nella Chiesa cattolica su impulso di San Paolo VI, si è avviata a livello universale la celebrazione di “sinodi dei vescovi” a carattere pastorale e consuntivo, come si è ripresa la tradizione dei “sinodi diocesani” sotto la presidenza del vescovo del luogo.
Proprio le diverse articolazioni che sinodi e concili hanno conosciuto attraverso i secoli e nelle varie confessioni cristiane, così come i frutti maturati e le contraddizioni patite, mostrano come la richiesta più pressante che viene dal Vangelo è sì quella di “camminare insieme”, ma “verso il Signore”, convertendo i nostri pensieri e le nostre azioni alla sua volontà.
E' al Signore della Chiesa e della storia che dobbiamo fare ritorno; scopriremo che, come per i pellegrini di Emmaus, lo sconosciuto che fa “cammino comune” con noi è il Signore risorto.
Per “sentire col cuore di Cristo” - secondo papa Francesco - si deve uscire da sé e assumere l'altro senza condizioni, decentrare mente, cuore e volontà da ogni idolatria di sé e del proprio stato. Gesù Cristo fatto uomo è la rivoluzione copernicana da riaffermare, che sovverte regole e schemi, sia le strutture materiali che mentali.
E' carne eppure trascendenza; è svuotamento eppure pienezza; è disonore eppure gloria; è umiliazione eppure beatitudine. Questo significa avere chiari ed essere in sintonia coi “sentimenti” di
Cristo. Allora avremo come lui un cuore aperto, spalancato, dilatato (non dilaniato) sul mondo, da trapiantare nella carne del mondo.
 

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